covid 19 - come e. vissuto da lavoratori della sanita.
trovato su facebook, 18.6.2020
tra parentesi rapita da un.ennesima infiltrazione schiavista/monarchica nella polizia del 111 precinct al queens center hospital dal 28 di maggio al 10 di giugno per -schiamazzo- mentre invece avvertivo di un.invasione a livello endemico di famiglie aristocratiche connesse a riforma monarchica e controriforma papale che danneggiava i sistemi di aerazione delle case nella zona di Auburndale, New York City. mi e. arrivato un responso d.emergenza a casa ieri, il 17, per un appuntamento per il 22. ho telefonato ed ho disdetto ogni ulteriore contatto teraupetico.
Noi lavoratrici e lavoratori della sanità siamo stati lasciati da soli in prima linea a combattere l’emergenza sanitaria. Sprovvisti degli adeguati dispositivi di sicurezza, senza il test del tampone se non dopo la manifestazione dei sintomi del contagio, ci stiamo ammalando in migliaia e stiamo diventando, paradossalmente, noi stessi fonte di contagio.
Tutti i diritti ci sono stati sospesi: riposi, ferie, congedi, estensione della 104, sciopero; eroi o angeli quando subiamo in silenzio, minacciati di ritorsioni e licenziamento se proviamo ad alzare la testa o a “disertare la trincea”.
Il COVID 19 sta portando alla luce lo smantellamento del SSN e la palese incapacità nella gestione della Salute Pubblica da parte di una politica che per anni ha messo il profitto di pochi davanti alla salute di tutti.
Ancora oggi, di fronte al veloce diffondersi del contagio, milioni di lavoratrici e lavoratori sono costretti ad andare a lavorare nelle fabbriche, nei magazzini, nei supermercati, nei trasporti, negli uffici, senza il rispetto delle più elementari norme di sicurezza, mentre la condizione necessaria per rallentare la corsa del virus e per provare a rendere possibile cure dignitose per tutti resta LA CHIUSURA DI TUTTE LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE NON ESSENZIALI.
Di fronte a turni massacranti dovuti all’enorme carenza di personale e all’inutilità dimostrata dalla sanità privata nell’emergenza sanitaria, i decreti governativi continuano a rispondere con assunzioni precarie – nonostante le numerose graduatorie di concorsi già espletati – e con ingenti finanziamenti ai privati.
Il momento dello SCIOPERO è ORA! LA SALUTE E LA SICUREZZA PRIMA DI TUTTO!
Seppure il nostro sarà uno sciopero simbolico – un minuto a rotazione tra il personale in servizio tra le 13.30 e le 14.30 – vi chiediamo di scioperare. Di farlo in tanti, di farlo anche per noi.
Non vogliamo essere né angeli né eroi. Noi siamo le lavoratrici e i lavoratori della sanità.
Tutti i diritti ci sono stati sospesi: riposi, ferie, congedi, estensione della 104, sciopero; eroi o angeli quando subiamo in silenzio, minacciati di ritorsioni e licenziamento se proviamo ad alzare la testa o a “disertare la trincea”.
Il COVID 19 sta portando alla luce lo smantellamento del SSN e la palese incapacità nella gestione della Salute Pubblica da parte di una politica che per anni ha messo il profitto di pochi davanti alla salute di tutti.
Ancora oggi, di fronte al veloce diffondersi del contagio, milioni di lavoratrici e lavoratori sono costretti ad andare a lavorare nelle fabbriche, nei magazzini, nei supermercati, nei trasporti, negli uffici, senza il rispetto delle più elementari norme di sicurezza, mentre la condizione necessaria per rallentare la corsa del virus e per provare a rendere possibile cure dignitose per tutti resta LA CHIUSURA DI TUTTE LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE NON ESSENZIALI.
Di fronte a turni massacranti dovuti all’enorme carenza di personale e all’inutilità dimostrata dalla sanità privata nell’emergenza sanitaria, i decreti governativi continuano a rispondere con assunzioni precarie – nonostante le numerose graduatorie di concorsi già espletati – e con ingenti finanziamenti ai privati.
Il momento dello SCIOPERO è ORA! LA SALUTE E LA SICUREZZA PRIMA DI TUTTO!
Seppure il nostro sarà uno sciopero simbolico – un minuto a rotazione tra il personale in servizio tra le 13.30 e le 14.30 – vi chiediamo di scioperare. Di farlo in tanti, di farlo anche per noi.
Non vogliamo essere né angeli né eroi. Noi siamo le lavoratrici e i lavoratori della sanità.
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